Manoscritti

 

Tra i manoscritti membranacei posseduti dalla Biblioteca si segnala il Liber Maiolichinus de gestis pisani populi, che narra la conquista pisana delle Baleari nel secolo XII.

Il codice appartiene alla raccolta manoscritta costituita dalla famiglia Camici-Roncioni, prevalentemente nel secolo diciassettesimo ed acquistata dallo Stato nel 1912. Ricordiamo anche il manoscritto contenente preghiere datato fra i secoli XIII e XIV, pregevole per le 127 iniziali miniate e, per la sua antichità, un Evangelium secundum Lucam del secolo XII. I codici appartenuti al padre camaldolese Guido Grandi, matematico e filosofo vissuto tra il 600 e il 700 ed a lungo docente nell'Ateneo Pisano, rivestono particolare importanza per la varietà del loro contenuto: scritti di idraulica, matematica, fisica, opuscoli giuridici ed un ampio il carteggio con i più illustri scienziati e studiosi dell'epoca fra i quali ricordiamo Alessandro Marchetti, Antonio Vallisnieri, Antonio Magliabechi. Il fondo è pervenuto alla Biblioteca in seguito alla soppressione nel 1783 del Monastero dei Camaldolesi di San Michele in Borgo.
Notevole è la corrispondenza scientifica seicentesca e settecentesca dei professori di matematica Alessandro e Angelo Marchetti con gli scienziati Alfonso Borelli, Marcello Malpighi, Francesco Redi.

I manoscritti dell'egittologo e professore dell'Università di Pisa, nonché per un decennio direttore della Biblioteca, Ippolito Rosellini costituiscono, ancora oggi, un indispensabile strumento per gli studiosi di egittologia. Ancora inediti sono il Dizionario geroglifico, il carteggio e i testi delle lezioni di storia antica, di arabo e di ebraico. Della Spedizione Letteraria Toscana in Egitto da lui diretta negli anni 1828-1829 la Biblioteca conserva più di mille disegni realizzati a matita, tempera ed acquerello, che riproducono bassorilievi e pitture presenti nei templi dell'Antico Egitto e successivamente utilizzati da Rosellini per la pubblicazione dei Monumenti dell'Egitto e della Nubia.

Alla Biblioteca Universitaria appartiene una ricca raccolta di carteggi appartenuti a professori dell'Ateneo pisano, letterati e giuristi tra i quali ricordiamo Carrara, Centofanti, D'Ancona, Ferrucci, Rosini e Savi.
Un cenno a parte meritano i sette manoscritti provenienti dal cinquecentesco Orto Botanico pisano contenenti preziose tavole acquerellate con disegni di fiori, piante, animali e prospetti di giardini.